Fratelli Del Cane Via Kali (Italian)

NON si tratta di una societ? di amici dei cani, neanche di uno gruppo di cani con bastoni, ? piutossto un “gruppo di amici che, con bastoni, si scontrano come cani”. Alcuni di voi hanno avuto l’occasione di conoscerli attraverso la serie di videocassette che hanno girato nel 1994 per la “Panther” intitolata: Real Contact Stick Fighting, ovvero “Lotta reale con bastoni a contatto pieno”. Si tratta essenzialmente di questo, ma limitarci a questa definizione sarebbe troppo vago.

I Dog Brothers sono come una cipolla con tanti spicchi. Da fuori duri ed aggressivi, ma quando si levano questi spicchi, con tante lacrime e contusioni, si scopre che al loro interno c’? una filosophia, un modo di vivere che si aiuta a conoscere noi stessi.

Dog Brothers: Clualoosa in pi?, di una fratettanza canina

Una delle frasi preferite da Marc “Crafty Dog” Denny, co-fondatore del sistema, spiega chiaramente la filosofia dei Dog Brothers:

“La violenza ? una parte inerente all’essere umano; se non gli si offre un canale nel quale possa fluire in modo costruttivo e naturale, prima o poi esploder? in modo incontrollabile e controproducente. I nostri “amici canini” hanno, anche se non ? l’unico, uno dei modi pi? diretti per convogliare quell’energia.”

Ma finiamo con le introduzioni e passiamo a conoscere un po’ di pi? questo affascinante gruppo di artisti marziali.

Cominciamo con il presentarvi Marc “Crafty Dog” Denny, co-fondatore dei Dog Brothers e mente del sistema. Grazie a lui conosceremo un po’ meglio il gruppo dei “fratelli”.

Il suo soprannome, “Crafty Dog”, significa cane furbo, sebbene il lettore vedr? pi? avanti come il termine “dog” abbia tanti altri significati in inglese.

Durante i suoi anni all’universit? di New York, Marc aveva praticato il Kung Fu per un breve periodo. Poi si esercit? nel Taekwondo per un anno a Washington, dove lavorava da avvocato.

Per motivi professionali si trasfer? a Long Beach, California, entrando in affari con suo fratello minore.

Poco tempo dopo s’iscrisse all’Accademia di Dan Inosanto per iniziarsi all’arte del Kali. Da allora non ha mai smesso di praticario. Un giorno osserv? che un paio di compagni dell’Ac- cademia avevano diversi graffi e contusioni in seguito ad un combattimento con bastoni.

Tutti all’accademia di Dan avevano sentito parlare dei “combattimenti alla morte” che si usavano anticamente nelle Isole Filippine. In realt?, questi non erano tanto seri come quelli filippini. Incuriositosi trov? il modo di farsi invitare ad assistere ad una di quelle sessioni. L? conobbe Eric Knaus che fu quello che lo incoraggi? a provare la lotta con i bastoni.

Sin da quel giorno Marc cap? che quel sistema di combattimento sarebbe stato il modo per superare i propri limiti.

Attraverso l’allenamento, l’amicizia con Eric cresceva giorno dopo giorno, cosi come il desiderio di trovare nuovi compagni per esplorare gil ampi orizzonti che si aprivano davanti a loro, compito che risultava difficile. Finalmente, Marc convinse Eric ad accompagnario all’Accademia di Dan lnosanto, dove sarebbe stato facile trovare gente sufficientemente aperta da voler partecipare al progetto. Poco dopo si era gi? formato un bel gruppo al quale, per il suo alto livello di disciplina ed impegno, fu permesso di rimanere nell’Accademia per praticare la lotta con i bastoni dopo le lezioni regolari, dando loro le chiavi per poter chiudere la scuola una volta finiti gli allenamenti. Questo gruppo fin? per essere noto come “after midnight group”.

Per proteggere la testa dai pericolosi impatti dei bastoni, all’inizio venivano usati dei duri caschi metallici di gran resistenza. Ma, molti pensavano che questo tipo di protezioni creasse un falso sense di sicurezza ed un eccessivo rilassamento nella protezione di una zona delicata come la testa, motivo per il quale si lottava in modo poco reale. Eric, sempre fedele al realismo, mani- fest? subito i suoi dubbi. Marc risolse il problema prendendo una di quelle vecchie maschere da scherma che si stavano rovinando nelle cantine della scuola. La maschera funzion? alla per- fezione, proteggendo le zone delicate del viso, ma non troppo, per cui bisognava stare sempre attenti e non vi era la possibilit? di rilassarsi e distrarsi.

Fu allora che si decise di non interrompere i combattimenti una volta che si arrivava al corpo a corpo, sostenendo che se Io sviluppo naturale di una lotta reale fosse arrivato a quel punto, sarebbe stato opportuno continuare a lottare nello stesso modo. Anche se in quel periodo nessuno aveva nozioni sulle tecniche di lotta al suolo (non era ancora noto il Brazilian Jiu Jitsu), questo non imped? loro di cominciare a fare ricerche su questo tema. Il primo contatto con il Jiu Jitsu brasiliano si ebbe nel 1987, quando Carl Franks, studente di Carlson Gracie alle Hawaii, visit? l’Accademia a volle “giocare” insieme a loro. Rimasero tutti affascinati.

L’ “after midnight group” si chiam? “The Dog Brothers” dal Festival dei Tre Giorni di Lolta nel maggio del 1989. Fu una grande esperienza per tutti gli assistenti. Si tennero circa 20 combattimenti con bastoni, a contatto pieno a senza usare protezioni. Il risultato fu la nascita di un forte legame tra i presenti.

L’origine del nome ? un curioso anaddoto. Sentendosi molto legati in un modo che solo il combattimento a piano contatto pu? produrre, sorse il bisogno di mantenere questa unione. Era necessaria la creazione di un’organizzazione formale i cui membri partecipassero ad una serie di progetti in comune. Per tal motivo era d’obbligo trovare un nome. Si sarebbero potuti chiamare “i dragoni” o “le tigri”, oppure “i lupi”. Dopo una lunga e stancante giornata d’infinite discussioni, Marc and? a riposarsi per un po’. Fu allora che dando un’occhiata ad un fumetto fu attirato da una frase che “Conan il Barbaro” diceva ai suoi compagni mercenari: “lottate, loftate frateill cani!”.

I soprannomi (crafty dog, top dog ecc.) sono semplici da spiegare. Nel gruppo originate c’erano quattro o cinque persone chiamate Mark o Marc, occorrevano quindi dei soprannomi per distinguerli.

Nell’estate del 1989, Marc conobbe Punong Guro Edgar Sulite che gli fu presentato dal suo Guro, il leggendario Dan lnosanto, durante un seminario di Pekiti Tirsia, nel Tennessee. Sin da quel momento, Marc cominci? a prendere lezioni private con lo scopo di migliorare il suo livello di combaftimento, visto che il sistema Lameco Espor era molto efficace. Marc ottenne il certificato d’istruttore del Sistema Lameco dallo scomparso Edgar Silute. Punong Guro Edgar ? morto recentemente nelle Filippine mentre teneva un corso per la divulgazione della sua arte. Vogliamo con ci? dare a questo Maestro il nostro umile omaggio postumo e ricordare a tutti che la nostra bella vita ? breve e bisogna cogliere l’attimo. Puong Guro Edgar ? scomparso all’et? di soli 39 anni lasciando moglie e cinque figli.

Nell’estate del 1990, prima Marc e poi Eric cominciarono a praticare il Ju Jutsu brasiliano sotto la guida dei fratelli Machado e, visti i risultati, hanno continuato ad allenarsi fino ad oggi.

Quando si doveva svolgere il Terzo Campionato dell’ “Ultimate Fighting Championship” (UFC), proposero ai Dog Brothers di realizzare un esibizione tra le semifinali e le finali, ma l’idea fu scartata all’ultimo momento perch?, secondo l’organizzatore, “erano troppo realistici e per via della censura televisiva si rischiava l’annullamento dell’intera trasmissione”. La lettera, firmata dal signor Arthur Davie, finiva dicendo che “forse i Dog Brothers sono troppo avanti rispetto ai tempi”.

lnfine, nell’inverno del 1992-93 furono girate le videocassette delta Panther, intitolate “Real Contact Stick Fighting”, che vennero distribuite nell’autunno del 1994. Grazie a questo rnateriale adesso ? molto pi? facile trovare compagni di allenamento e negli incontri che si tengono con regolarit? al parco si radunano tra i 20 e i 30 lottatori di tutto il paese davanti a pi? di 200 spettatori.

Passiamo adesso a conoscere un po’ di pi? sul presente e sul futuro dei Dog Brothers. Come loro stessi spiegano, l’unica cosa che vogliono in questo momento ? semplicemente insegnare alla gente a lottare in un modo efficace e realistico, aiutandoli in questo modo a sviluppare I’autostima e la fiducia in se stessi. Il sistema che insegnano, che chiamano “Sistema di tanti stili”, ? la combinazione delle loro esperienze. Essi non credono che ci sia un sistema superiore agli altri, ovvero che abbia tutte le risposte. Perci? uno stile pu? essere pi? efficace di un altro a seconda delle circostanze e, per sconfiggere un avversario, ? logico usare le tecniche che questi non conosce. In questo modo si attua un avvicinamento integrale all’arte del combattimento, tenendo conto di tutte le possibili distanze e delle diverse armi: dall’uso dei pugni, delle gambe, dei gomiti ecc., fino all’uso dei coltelli, dei bastoni e qualsiasi altra arma, passando dal combattimento al suolo, con proiezioni, prese, strangolamenti ecc.. La filosofia del combattimento dei Dog Brothers ? basata sui concetti di Jeet Kune Do. Ma bisogna chiarire che il fatto di praticare il JKD non significa che si stia praticando il sistema del nostri “amici canini”. Soltanto attraverso il contatto pieno con minirne protezioni si pu? arrivare ai limiti da loro raggiunti.

Inoltre hanno sviluppato un’importante qualit?, cio? quella di saper usare il bastone in qualsiasi distanza e situazione. Il che vuol dire ad esempio che I’avversario pu? attaccare con un calcio e ricevere un colpo di bastone alla stessa gamba. Oppure il Dog Brother pu? essere al suolo sul punto di venire strangolato e usare il bastone come leva, non solo per evitare lo strangolamento, ma anche per applicare una tecnica di immobilizzazione contro l’attaccante. La verit? ? che qualsiasi tipo di tecnica o situazione di combattimento cambia quando si considerano tutte ls possibilit? che offre il bastone. Credetemi, l’arte del combattimento al suolo ? completamente diversa se si ? aiutati dal bastone.

Il sistema:

1. Kali: Al cuore del sistema ci sono sempre le Arti Marziali filippine. Le tre radici principali sono il sistema Inosanto, Pekiti Tirsia e Lameco. Anche il Silat viene considerato parte del sistema, con o senza armi.
2. Il Dog Brother Grappling: Anche se sono studenti del livello medio del Machado Jiu Jitsu, si considera indispensabile l’abilit? nella lofta corpo a corpo. Riuscire a fario ? parts integrante del “Dog Brother Stick Grappling” nonch? del “Dog Brother Vale Tudo” senza armi che spiegheremo pi? avanti. In questo campo, ci Si rivolse principalmente alla famiglia Machado, che abita vicino alia sede originale dei Dog Brothers a Hermosa Beach, California. Marc dice: “Per quelli che se lo possono permettere, noi consigliamo di allenarsi con i fra- telli Machado.”
3. Krabi Krabong: ? l’arte della lotta con o senza armi dal quale proviene la Muay Thai. In questo sistema si utilizza la guida di Ajarn Arlan “Salty Dog” Sanford, che ? riconosciuto e graduato in Tailandia.
4. Dog Brother Stick Grappling: Come ho spiegato prima, ? il loro sistema, originale e non superato, di uso del bastone nella lotta corpo a corpo sia al suolo che in piedi. Durante gli anni di sperimentazione personale, per la sua creazione furono usati elementi del Ju Jitsu brasiliano, le Arti Marziali filippine e parti del sistema “Bando Python”, del Maestro Dr. M. Gyi, che Marc ringrazia per la sua importante collaborazione.
5. Dog Brother Vale Tudo: ? il sistema a mani nude che si usa quando si perde I’arma. ? basato sugli stessi principi del resto del sistema per cui risulta molto originale e sorprendente. Sono comprese tecniche di pugni, gambe, gomiti, ginocchia, prese, proiezioni, lotta al suolo e immobilizzazione al suolo, oltre al Jun Fan Gung Fu.

Obiettivi:

L’obiettivo principals ? aiutare il praticante a sviluppare un livello di pensiero pi? elevato e una variet? poco comune di tecniche che lo aiutino a rnigliorare la sua abilit? come lottatore nonch? come persona. Pi? importante di ci? che si apprende ? che le conoscenze vengano applicate in un modo integrale e realistico. Per far parte di questo progetto non c’? bisogno di diventare un Dog Brother, si possono utilizzare queste conoscenze in qualsiasi caso e, quello che ? pi? importante, imparare dall’esperienza degli altri.

Forse uno dei modi migliori di utilizzare l’esperienza degli altri ? quello di presenziare ad uno di quegli “incontri al parco” (“Gathering of the Park”) che si tengono due volte all’anno. Meglio ancora sarebbe partecipare ai suddetti incontri, per avere un’esperienza diretta. Ma per quelli pi? conservatori, o semplicemente curiosi, non ? una cattiva idea passare a dare un’occhiata a quello che accade l?. ? gratuito e inoltre si ha l’opportunit? di conoscere i partecipanti e parlare con loro. Dopo ogni combattimento i lottatori scambiano commenti sulla “giocata”. ? allora che si impara di pi?, potendo capire come si sentono e che esperienza ha dato loro quel combattimento. Se non si ha l’occasione di spostarsi fino a Hermosa Beach, in California, un’altra possibilit? sono le videocassette alle quali abbiamo gi? fatto riferimento, che possono essere acquistate per posta o attraverso il “website” dei Dog Brothers a prezzi pi? economici di quelli della Panther. Il “website” presenta inoltre una serie di tecniche, servizi, biografie e qualsiasi tipo d’informazione. Vale la pena dargli un’occhiata!

Per ultimo, un’altra possibilit? sarebbe organizzare un corso con il Guro Marc “Crafty Dog” Denny. Come abbiamo detto prima, non c’? bisogno di salire sul campo per far parte di questo interessante mondo di “pazzi sudati che si ammazzano a bastonate” come dicono loro di se stessi con affetto. Si pu? essere un semplice allievo, utilizzando tutta la propria esperienza come insagnanti, o addirittura si pu? diventare un “Istruttore Associato” che ? il nome dato agli allievi che hanno passato con loro il tempo necessario e che possiedono il “livello tecnico” di un istruttore, ma che non sono interessati a sperimentare le loro conoscenze nel combaftimento.

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